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Quattro fotografie che raccontano il cambiamento climatico

di Alice Ponti19/04/23
Categoria: Tag:none
Tempo di lettura 3 minuti

Buongiorno a tutti, sono le 9 del mattino di mercoledì 19 aprile e puntuale arriva la vostra newsletter piena di consigli su contenuti interessanti che meritano un'occhiata, un ascolto o una lettura.

Il cambiamento climatico è un tema di cui più passa il tempo e più è fondamentale parlare, ecco perché oggi ho deciso di affrontare questo argomento, ma di farlo attraverso una forma d’arte a me molto cara: la fotografia. Forse, fissando nella mente alcuni scatti degli scenari catastrofici a cui stiamo andando incontro, ci fermeremo un attimo in più a riflettere quando ci troveremo di fronte a scelte che hanno una ricaduta sull’ambiente.

Tra gli artisti che hanno deciso di dare un volto al cambiamento climatico troviamo Lynsey Addario, fotogiornalista americana che, grazie al supporto della National Geographic Society, ha realizzato un reportage in cui viene affrontato questo tema con un particolare focus sull’umanità legata all’argomento. 

Qui di seguito analizziamo alcune foto del progetto.

     1. Prima foto

In questa foto, scattata in California, a primo impatto vediamo una donna, vigile del fuoco, da poco intervenuta in un incendio che, come ci suggerisce lo sfondo, è avvenuto in un bosco. Questa descrizione non è assolutamente errata, ma rappresenta una lettura superficiale dell’immagine. La peculiarità di questo scatto risiede nel volto della donna e nella sua postura. I lineamenti sono accentuati dalla fuliggine, lo sguardo è basso, gli occhi sono stanchi, le sopracciglia leggermente alzate e la bocca, anch’essa scurita dalla cenere, socchiusa. Madalyn, così si chiama la donna, si regge con la prima mano ad un bastone, probabilmente il manico di qualche strumento utilizzato per placare le fiamme, mentre con la seconda è appoggiata su un’altra superficie. Lynsey Addario punta il suo obiettivo sulla prossemica di questa donna, sulla componente umana dell’immagine. Lo capiamo dal contrasto tra i colori scuri dello sfondo e i toni più luminosi della figura in primo piano, così come dai dettagli ben visibili sul viso. Attraverso questa fotografia, la fotogiornalista americana esprime a pieno l’intento del suo progetto: mettere in luce il lato umano del cambiamento climatico. 

     2. Con il secondo scatto ci spostiamo nella parte meridionale del Sudan.

Lo scenario che si apre di fronte a noi è quello di un villaggio, apparentemente abbandonato, sommerso dalle acque. Spostando lo sguardo al centro, verso il basso, notiamo che un fascio di luce evidenzia la presenza di un bambino. È immerso quasi fino al collo e sta provando a nuotare in quello che, purtroppo bisogna usare il passato, era il suo villaggio. Potrebbe sembrare che con questa immagine la fotografa si sia distaccata dal focus del suo reportage, la componente umana, ma in realtà non è così. Se guardiamo con attenzione la fotografia notiamo che i nostri occhi vengono guidati dal caldo colore dei pesci essiccati fino al ragazzino in acqua. Questo ci permette di focalizzarci prima di tutto sulla natura, sul paesaggio distrutto, ed arrivare infine a chi pagherà le conseguenza del disastro: il bambino, simbolo di tutte le persone del villaggio e, se vogliamo, del numero sempre maggiore di vite colpite dai mutamenti del clima. 

     3. Come terza testimonianza visiva parliamo di una foto che arriva dal Brasile.

La descrizione è semplice: ci troviamo davanti ad una foresta disboscata, inquadrata dall’alto. E allora dov’è la cifra caratteristica del progetto? Dove possiamo cogliere l’umanità in questa fotografia? Ne parliamo subito. Nell'inquadratura, oltre al verde dei pochi alberi rimasti, spicca una linea, più o meno regolare, tendente all’arancione. Si tratta di una strada ed è proprio quest’ultima ad essere il focus dello scatto. Anche se nell’immagine non sono visibili in maniera vera e propria delle persone, in realtà possiamo percepirne la presenza. La strada, che risalta tra i tronchi tagliati, è simbolo dell’umanità che è passata di lì, un’umanità, però, che non è più vittima, come nel caso nel bambino della foto precedente, ma carnefice. Ecco quindi, che anche in questo caso, attraverso una semplice linea di terra, la Addario riesce a farci percepire la componente umana, filo conduttore dell’intero reportage.

     4. Deforestazione

Infine come quarta ed ultima scelta ho deciso di affidarmi ad un scatto del quale ho deciso di lasciare solo il titolo. Credo che uno dei principali punti di forza della fotografia sia che, in quanto forma d’arte, possa essere interpretata in diversi modi a seconda della sensibilità dell’osservatore.

Anche oggi siamo giunti alla fine di questa newsletter. Io vi ho proposto quattro scatti realizzati da Lynsey Addario sul cambiamento climatico ma se siete incuriositi e volete avere un’idea più completa del progetto vi lascio qui il link del suo sito.

Alla prossima newsletter!

Buona giornata

 

Scritto da

Alice Ponti

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