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Il Giorgia: regole grammaticali, uso quotidiano e scelte politiche.

di Eleonora Agostino16/11/22
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Tempo di lettura 2 minuti

Poeta e poetessa, scrittore e scrittrice, dottore e dottoressa, cuoco e cuoca, addetto e addetta … Altri mille esempi ascoltati durante le prime lezioni delle elementari per parlare delle professioni e per far comprendere l’esistenza del genere femminile e di quello maschile all’interno della grammatica italiana.
Ah, esistono anche nomi che hanno un’unica forma per il maschile e per il femminile, cioè che hanno il genere comune, come ad esempio cantante o collega oppure … Presidente!

Sono molte le professioni che, dette al femminile, hanno scaturito polemiche tra le persone puriste della lingua, ma c’è anche chi rivendica la dignità della declinazione femminile. Secondo quest’ultimə, i termini femminili non sarebbero accettati daə puristə solo quando si scala la piramide sociale, rimarcando periodi storici in cui determinate posizioni erano esclusivamente appannaggio degli uomini.

Sabato 22 ottobre 2022 Giorgia Meloni ha espresso alla stampa, prima del giuramento da Premier, la sua volontà di essere appellata come “il Presidente del Consiglio”.
Si tratta senza dubbio di una pagina nuova per il nostro Paese, ma se tra 50'anni unə studentə si dovesse trovare a studiare questo periodo potrebbe non accorgersi che la Meloni sia stata la prima donna a Palazzo Chigi.

È quindi questa la formula che Giorgia Meloni ha scelto di usare nei comunicati ufficiali, riaprendo il dibattito sull’uso del femminile. Non é stata una grossa novità, dal momento che Giorgia Meloni usava già l’articolo maschile nel definirsi “il” presidente del suo partito.

La sua decisione ha generato molteplici reazioni, soprattutto perché in netta contraddizione con le rivendicazioni urlate durante la campagna elettorale, che la volevano fortemente “donna“ e “madre“ prima di qualsiasi altra cosa.

La questione della declinazione delle professioni al femminile ha un lungo processo storico alle proprie spalle e ascoltando anche le parole di Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, la scelta del presidente Meloni è accettabile <<è giusto dire la presidente, la premier, la prima ministra […] ma chi preferisce le forme tradizionali maschili ha comunque diritto di farlo.>>

É importante ricordare sempre che la lingua è fatta da chi la parla ed ogni scelta compiuta veicola una storia umana e sociale.
Che storia racconta la scelta dell’uso del maschile del Presidente Meloni?
La volontà di una donna conservatrice.

Se il Presidente Giorgia Meloni avesse deciso di essere “la presidente”, questo governo sarebbe stato meno conservatore?
Probabilmente no, ma le parole sono veicolo dei nostri pensieri e dei nostri progetti futuri!

Foto di Arturo Añez

Scritto da

Eleonora Agostino

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