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Procrastinare come se non ci fosse un domani, in attesa che si faccia avanti…

di Antonio Roma12/05/23
Categoria: Tag:none
Tempo di lettura 2 minuti

Buongiorno, è venerdì 12 maggio, io sono Antonio Roma e questa è ‘Na tazzulella ‘e café, che dovrebbe somigliare ad una rassegna stampa settimanale, ma che poi, nel concreto, lo è stata solo nel 2022.

Sono le 9 del mattino, c’è il sole, la moka scalpita sul fuoco, la tazzina è in spasmodica attesa e un vinile: American IV: The Man Comes Around del buon vecchio Jhonny Cash introduce la giornata che, salvo colpi di scena, si modellerà sulla scrittura e la risoluzione di problemi che, da qualche tempo ormai, si manifestano tra le 16 e le 18…

Oggi parliamo di un verbo al quale sono davvero molto affezionato, con il quale ho un legame viscerale, come quello tra madre e figlio, e che sta accompagnando la scrittura del libro (spoiler: sto scrivendo un romanzo, uscirà in primavera se solo mi dessi una mossa e lo concludessi)…

Procrastinare

Citando la Treccani… dal latino procrastinare, derivato di crastĭnus, aggettivo di cras, domani, significa differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe.

La domanda che mi sto facendo da giorni è perché procrastino? La storia in testa ce l’ho e le parole non mi sono mai mancate, scrivo ogni giorno o quasi su questo stramaledetto blog, il che significa che ho un'attitudine alla scrittura, un’abitudine… allora cos’è che manca?

IL FONT!

Non c’è un font che mi convinca, che mi faciliti la scrittura, che dia alle parole un corpo, una fisionomia che mi facciano dire: ok, bene, le ho messe al posto giusto…

E poi non sarebbe il caso che ognuno di noi cominciasse davvero a farsi i suoi anziché guardare sempre gli altri? Che vi piaccia o meno, in questo delicato momento della mia vita, di tutti i problemi che ho, quello che più mi affligge è il font, il solo forse al quale non dovrei dare alcuna importanza, ma sono umano, sono fallace e Dio se mi piaccio così.

Ce verimm, stàteve buòno!

Scritto da

Antonio Roma

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