Logo Educare alla Bellezza
Logo TRaMe

Restanza

di Antonio Roma03/02/23
Categoria: Tag:none
Tempo di lettura 2 minuti
Restanza

Buongiorno, è venerdì 3 febbraio, io sono Antonio Roma e questa è ‘Na tazzulella ‘e café, che dovrebbe somigliare ad una rassegna stampa settimanale, ma che poi, nel concreto, lo è stata solo nel 2022.

Oggi mi piacerebbe condividere con voi non una storia, ma una parola…

Restanza. Ma che è? Che significa?

A chi ci si accosta in maniera superficiale può sembrare il contrario dell’agire, della disponibilità e predisposizione al disordine, all’incontro, alla scoperta.
Ma è in errore chiunque voglia accostare l’esperienza indagatoria della Restanza all’immobilità, alla scelta di non incontrare l’altro e di non fare i conti con le ombre che nutrono il nostro alter ego.
Esiste una maniera spaesante di Restare, ancora più scioccante della ricerca, insicura e spasmodica degli altrove.

Restanza è parola avvincente, densa di Bellezza. Evoca frantumazioni di tempi e di luoghi, lacerazioni e dispersioni individuali e collettive, partenze, fughe, ritorni, abbandoni, perdite, rinascite. È una commistione felice tra Nóstos, ritorno, e Àlgos, dolore”.
Nostalgia e malinconia, speranza e rimpianto sono calce di una concreta, contemporanea erranza, che appartiene in modo tangibile anche a chi è rimasto.

Nella vita di gente se ne incontra molta e ho imparato una cosa: siamo tutti sempre il raccolto della semina. La semina degli altri per noi e la nostra semina insieme costruiscono la nostra identità, il raccolto. E il raccolto è un contenitore, accanto ai frutti, che mostreranno sulla propria pelle i segni del tempo e delle intemperie, ferite cicatrizzate che non tolgono succo né inquinano il gusto, ma che ci sono e di fronte alle quali non tutti reagiscono e reagiamo allo stesso modo. Accanto ai frutti quasi sicuramente ci saranno poi delle erbacce e qualche ramo.

In conclusione, la Restanza è una condizione. Può diventare un modo di essere, una vocazione, senza boria, senza compiacimento, senza angustia e chiusure, con un’attitudine all’inquietudine e all’interrogazione. Restanza significa vivere l’esperienza Autentica dell’essere voce fuori dal coro.

Siate sempre voci fuori dal coro, di coralità ce n'è davvero troppa in giro!
Ce verimm, stàteve buòno!

Scritto da

Antonio Roma

Altri articoli di Antonio Roma

Dargen, Ghali e Geolier. Read More
Voce, Humus, Pollio. Read More
Festa del Perdono a teatro - Chiacchierata con Martina Iacomelli Read More
Un nuovo modo di comunicare - Chiacchierata con Caterina Cere Read More
Henna Read More
Ignoto Read More
Una di quelle giornate... Read More
Colazione letteraria in Festa del Perdono, Milano, con Alice Ponti Read More
Procrastinare come se non ci fosse un domani, in attesa che si faccia avanti… Read More
Identità Read More

#EdaB

Copyright © 2024 - Tutti i diritti sono riservati

crossmenu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram