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Elon who? Colpa dell’engagement

di Antonio Roma17/03/23
Categoria: Tag:none
Tempo di lettura 3 minuti

Buongiorno, è venerdì 17 marzo, io sono Antonio Roma e questa è ‘Na tazzulella ‘e café, che dovrebbe somigliare ad una rassegna stampa settimanale, ma che poi, nel concreto, lo è stata solo nel 2022. 

Oggi torno a scrivere di Elon Musk… ma prima di dirvi il perché, è bene riannodare il filo…

Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, ha acquisito Twitter e, stando al suo primo tweet – “THE BIRD IS FREED” – dopo l’acquisizione, liberato l’uccellino.

Musk sceglie di definirsi “assolutista della libertà di parola”, una libertà che, però, molti interpretano come la rottura degli argini della moderazione dei contenuti. Nelle prime ore dopo il cambio ai vertici, scrive Giovanna Branca su Il Manifesto “si sono moltiplicati sulla piattaforma i tweet che testavano i nuovi e vasti confini della libertà di parola promessa dall’uomo più ricco del mondo: svastiche, insulti antisemiti, la parola con la n rivolta agli afroamericani”.
La reazione di Trump e del crociato con le scritte sulle felpe non si è fatta attendere.
“Sono felice che Twitter sia ora in mani assennate, e non venga più gestito dalla sinistra radicale” dice Donald Trump, congratulandosi per l’ufficializzazione dell’acquisto della piattaforma da parte di Elon Musk, avvenuta nella notte fra giovedì e venerdì, limite ultimo imposto da un giudice per completare la scalata dell’uomo più ricco del mondo al social network con quasi 400 milioni di utenti.
Ma Trump non è il solo a manifestare entusiasmo per l’avvenuta, a lungo attesa e sperata, liberazione dell’uccellino… seguono alle sue parole quelle del crociato con le scritte sulle felpe Matteo Salvini che twitta così: “grande giorno per la democrazia e la libertà. Adoro Elon Musk”.

Ora perché torniamo a parlare oggi di Elon Musk… 

La mattina di martedì milioni di utenti di Twitter, inclusi quelli che non seguono il profilo di Elon Musk né hanno amici che mettono like ai suoi post, hanno cominciato a trovare in cima alla propria timeline una serie di tweet che aveva pubblicato e che contenevano soprattutto meme, battute e risposte ai tweet di alcuni fan. Molti hanno notato la stranezza e Musk ha presto pubblicato un post nel quale sembrava riconoscere che ci fosse qualcosa di anomalo nell’algoritmo che sceglie l’ordine in cui i tweet vengono mostrati nella timeline degli utenti, e prometteva di fare degli aggiustamenti.

Ma come scrive il Post Casey Newton e Zoe Schiffer – due giornalisti che si occupano da anni dell’industria tecnologica statunitense e che negli ultimi mesi hanno raccontato nel dettaglio il caos dentro Twitter – “hanno rivelato che la presenza di tutti quei tweet di Musk nella timeline di persone che non dovrebbero in teoria vederli non è un errore. È la conseguenza di un cambiamento intenzionale dell’algoritmo da parte degli ingegneri di Twitter, che lunedì sono stati minacciati di essere licenziati se non trovavano un modo per aumentare la quantità di interazioni degli utenti con i tweet di Musk.

Secondo le credibili ricostruzioni di Newton e Schiffer, alle 2:36 del lunedì mattina, poche ore dopo il Super Bowl, un cugino di Musk che lo sta aiutando a gestire l’azienda ha mandato un messaggio urgente a tutti i dipendenti dell’azienda che fanno parte del suo canale ufficiale su Slack, un diffuso software di comunicazione aziendale. «Stiamo cercando di risolvere un problema che riguarda l’engagement (termine che in gergo tecnico include l’insieme delle risposte, i like e il numero di persone a cui è stato mostrato un singolo post, ndr)», ha scritto James Musk. «Chiunque sia in grado di creare dashboard e scrivere software può aiutare a risolverlo. Questa è una grossa urgenza. Se sei disposto a dare una mano, per favore metti un pollice alzato come reazione a questo messaggio».”

Ma qual era l’emergenza?

Un tweet di Elon Musk sul Super Bowl aveva ottenuto meno engagement di un post simile scritto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Sia Biden che Musk avevano twittato a favore della squadra dei Philadelphia Eagles, ma il presidente secondo i dati raccolti da Twitter aveva raggiunto 29 milioni di utenti, mentre Musk soltanto 9,1 milioni, prima di cancellare il tweet. Musk ha attribuito le responsabilità all’algoritmo. 

La questione Elon Musk - Twitter suscita in me molta curiosità perché credo sia sintomatica della società che abitiamo… consiglio vivamente di approfondire con una lettura veloce e a mio modo di vedere disarmanti.

QUANTO GUADAGNA TWITTER DAGLI ACCOUNT SOSPESI CHE SONO STATI REINTEGRATI?

Ce verimm, stàteve buòno!

Scritto da

Antonio Roma

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