Con la bustina del tè di oggi, lunedì 29 maggio, vi racconto la mia seconda esperienza al Salone del Libro di Torino.
Per me si tratta di una zona franca, una sorta di anticipazione del paradiso per chi è solito preferire la compagnia di un buon libro ad una serata caotica e alcolica.
Confesso subito che ho vissuto sei anni a Torino senza esserci mai andata perché non avevo capito che fosse una sorta di luogo di culto per le persone che leggono tanto come me.
Che poi, un posto con così tanti libri, quando ti ricapita?
Quando sono venuta via da Torino questo grande evento ha iniziato a venirmi in mente in tutta la sua maestosità, e ogni anno veniva inserito nel mio programma, e ogni anno, per i motivi più svariati saltava tutto anche all’ultimo momento. Non potete capire ogni volta quanto ci rimanevo male.
La mia prima volta è stata dopo la pandemia, quando lo posticiparono ad ottobre, ed io ero così contenta che credo che quei giorni non me li dimenticherò più.
In effetti anche il SalTo è un posto piuttosto caotico, ma i libri rendono molto più bella l'intera esperienza, senza contare il fatto che è stata una splendida occasione che mi ha permesso di conoscere molte delle persone che avevo conosciuto esclusivamente su Instagram e con cui parlavo già da diversi anni.
Insomma è sempre una grande emozione, che come la felicità, si moltiplica se è condivisa, a patto che lo si faccia con una persona che ha gusti letterari simili ai nostri, con cui organizzarsi per cercare di partecipare a quanti più incontri possibili (come ho fatto io la prima volta) oppure, prendere e selezionarne giusto qualcuno senza affaticarsi troppo (come ho fatto questa volta).
Quest’anno i primi due giorni li ho passati a scrutare ogni libro possibile, sbirciando per intero gli stand di tutte le case editrici che mi interessavano, senza comprare nulla, facendo le mie più attente valutazioni.
Prima di partire, inizialmente, mi ero data un budget, ma poi avevo optato per la concessione massima a portarmi a casa tre o quattro libri.
Quest'anno ho rimandato gli acquisti all’ultimo giorno, perché avevo scoperto che è quello dove ti fanno gli sconti maggiori, per riportare a casa meno libri: e ragionandoci, è stata proprio questa cosa a farmi perdere il conto.
Ho ultimato i miei acquisti nel giro di appena mezz’ora, avevo visualizzato tutto, mi sono fatta proprio una sorta di percorso strategico e sono praticamente andata a colpo sicuro fino a quando sul display del pos non è comparsa la scritta “transazione rifiutata”, fortuna che avevo con me anche qualche contate.
Quindi la sintesi è stata non comprare nulla per le prima 48 ore e giocarsi tutto l'autocontrollo l'ultima mezz'ora: penso che questo sia un bel record.
Ho fatto 45 km in tre giorni e ho acquistato 8 titoli mentre altri 2 mi sono stati regalati insieme a 3 meravigliose shopper che vanno ad infoltire la mia collezione. Mi reputo molto soddisfatta, è sempre una bella esperienza da fare: la consiglio.
Tra qualche giorno magari troverò il tempo di fare un video per mostrarvi i nuovi acquisti e parlare della mia esperienza anche su Instagram.
Intanto mi organizzo per tornarci anche l’anno prossimo, e poi magari chissà, magari tra qualche tempo potrebbe diventare un vero e proprio appuntamento di lavoro.
E voi ci siete andati quest'anno? Cosa avete comprato? Se vi va di raccontarmelo, mi trovate anche su Instagram come @michela_belcore .
Grazie per essere arrivati fino a qui, un abbraccio grande,
Michela B.